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sabato 14 settembre 2013

La parola a ... (a me, sul Notiziario informativo del CSB Umanistico UniCLam, 4/2013)



bibliotèca s. f. [dal lat. bibliotheca, gr. βιβλιο- ϑκη, comp. di βιβλον «libro» e ϑκη «deposito»].

«Tardegardo seguita a non alzarsi dal suo tavolo se non per il desinare, ed anche allor che n’è lungi si capisce che la sua mente rimase in biblioteca, e che tutto il suo spirto smania di ritornarvi. E’ studia con un tal trasporto, che quasi mi fa paura».

-         Oggi sono stato tutto il giorno in biblioteca …
-         Hai studiato tantissimo, allora?
-         No, non ho combinato niente: sono stato su Facebook.

«Un eterno vento verbale soffia invisibile ovunque; non ci sono autori, e dunque non età; come potrebbe lo ‘scrittore’ non essere ignaro di sé? Guardate: solo libri anonimi affollano le biblioteche del mondo».

-         Ma come funziona ‘sta biblioteca? Cioè, tutti questi libri: io, il mio, come lo trovo? 

«La lettura di un libro può avere a che fare con un destino, o non può avervi a che fare in alcun modo: queste sono le cose che né la scuola né il giornalista ‘colto’ possono sapere. Producete, producete cultura: è il vostro mestiere, e soprattutto è il contrario della letteratura».

-         Devo leggere ‘sto libro per l’esame, vedi?
-         Ah, bellissimo!
-         Ahé! Bellissimo?

«Una civiltà letteraria non è fatta di letture, è fatta di riletture; forse semplicemente una civiltà».

-         Sì, ma che lo rileggo a fare? Io l’ho letto alle medie, eh! Che poi: di chi è? Italo, chi?

«Chiunque legga si trova di fronte alla inesauribilità della parola; la parola gli viene incontro come suono, come significato immediato, come allusione, come parentela con altre parole; una parola è chiara e insieme criptica».

-         Ma quindi per l’esame io mi devo studiare tutti ‘sti numeri e lettere qua sotto? Ma poi me li chiede?
-         In che senso, scusa?
-         Questa roba, dico.

Perle sentite in biblioteca, mentre aspettavo volumi da prendere in prestito,  e citazioni da libri che non presterei mai a nessuno.
«La migliore definizione di patria è: biblioteca».
Elias Canetti, Auto da fé.

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